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Agenda

lunedì 7 aprile 2008

Dichiarazione

Mentre il Pd è impegnato a rialzare l'Italia, proponendo con l'andare da soli, senza vincoli e blocchi di coalizioni rissose, una politica decente, capace di risolvere i problemi, semplificando il prossimo parlamento, i leghisti, alleati di Berlusconi si riuniscono a Pontida, per continuare ad affossare l'unità nazionale come fanno da quindici anni. 500 candidati della Lega Nord si sono radunati a Pontida per riproporre il famoso giuramento che, nel 1167, sancì l'alleanza tra i comuni lombardi contro il Sacro romano impero. Questa volta il giuramento è contro l'Italia. Non se ne può più, nè di loro, nè di Berlusconi che continua a fargli da sponda politica, mentre Fini finge di non sentire. Anche il logo 'Forza Italia', è scomparso; troppo impegnativo per Berlusconi alleato di Umberto Bossi, secondo il quale la sua coalizione vincerà a mani basse, e "Berlusconi è capace di fare anche i miracoli e per questo riuscirà a salvare anche Alitalia e Malpensa". Il primo provvedimento sul quale punterà la Lega, ha poi spiegato, sarà il federalismo fiscale, cioè un modo per togliere risorse al mezzogiorno. Il Sud, come si vede, non è tra i miracoli richiesti a Berlusconi, che a Napoli promette di governare da Palazzo reale e di risolvere in due mesi il problema della monnezza. Chiacchiere ed irresponsabilità, questa è ormai la campagna del Cavaliere.

Eugenio Mazzarella

venerdì 4 aprile 2008

Dichiarazione

Autonomia finanziaria, atenei indipendenti che possono anche assumere docenti stranieri, borse di studio e prestiti d'onore da restituire col reddito di lavoro dopo gli studi, potenziamento delle rete dei Politecnici, "dorsale tecnologica del paese": sono solo alcuni dei dieci punti che costituiscono il Manifesto del Pd per le università e che Veltroni ha tradotto in un disegno di legge; è un segnale confortante, dopo la non felice prova del Ministero Mussi, dove alle parole sono seguiti ben pochi fatti, e dimostra che il Pd ha deciso davvero di invertire la tendenza degli ultimi governi e di puntare sul rilancio dell'alta formazione; ma è necessario ancora di più sostenere la formazione scolastica a tutti i livelli, ridando dignità sociale ed economica agli insegnanti, e finanziando la qualità della scuola in strutture e servizi; la crisi della vocazione scientifica, della propensione alle matematiche, ad esempio, è la crisi del "liceo classico", cioè di una formazione di qualità a tutto campo a livello di scuola secondaria, che bisognerebbe estendere alle scuole di ogni ordine e grado, pur nella differenza dei percorsi formativi.

Eugenio Mazzarella

giovedì 3 aprile 2008

Riflessioni

La confusione cui siamo costretti dall'incapacità del centrodestra di concorrere alla costruzione di un paese normale emerge drammaticamente da due fatti. E' saltato il tavolo della trattativa tra Air France, Alitalia, sindacati. E' una cattiva notizia, a cui hanno contribuito non poco, nell'oggettiva difficoltà della situazione, le interferenze venute dalle irresponsabili dichiarazioni di Berlusconi su inesistenti cordate alternative di amici e figli per rilevare la compagnia di bandiera, che ora rischia con danno del paese e dei lavoratori di rimanere davvero a terra e di portare i libri in tribunali. Non minore irresponsabilità è stata quella di non consentire una nuova legge elettorale, alternativa a questa con liste bloccate tutte giocate sul simbolo da appostare sulla scheda; il ricorso avanzato da Pizza sul simbolo della Dc da inserire nelle schede, e la contestazione di quello dell'Udc, che rischia di far saltare la scadenza del voto del 13 e 14 aprile, fa capire a quale livello di cavilli formali e furbizie politiche siamo ormai ridotti, per l'incapacità di vedere l'interesse generale sopra le parti. L'Italia di Berlusconi è questo pantano di confusione senza speranza.
Eugenio Mazzarella
Prof. EUGENIO MAZZARELLA
Ordinario di Filosofia Teoretica nell’Università di Napoli “Federico II” Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Federico II”
Nato a Napoli il 26.6.1951 e residente in Napoli

Curriculum sintetico

Laureato in filosofia presso l’Università di Napoli “Federico II” dal 1975 al 1977 è stato borsista D.A.A.D. in Germania e successivamente presso l'Università di Salerno. Dal 1977 ha insegnato Estetica presso l'Università dell'Aquila, Filosofia Teoretica presso l’Università di Catania, Storia della filosofia presso l’Università di Salerno. Dal 1993 è titolare della cattedra di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Federico II di Napoli, di cui è Preside dal 2005. Dal 1995 al 2005 ha diretto il Dottorato di ricerca in Scienze filosofiche dell’Università di Napoli “Federico II” e dal 1999 al 2005 ha curato per la Facoltà le relazioni internazionali. E’ Socio dell’Accademia di Scienze morali e politiche di Napoli e dell'Accademia Pontaniana. Fa parte del Consiglio direttivo del CIRB, Consorzio interuniversitario per la ricerca bioetica, che consorzia tutte gli atenei campani, tra cui l’Università di Napoli Federico II e la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, consorzio di cui nel 1995 ha coordinato con l’attuale Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto, Mons. Bruno Forte il progetto e l’istituzione. E’ stato membro del Comitato di Bioetica della Regione Campania e del Comitato di Bioetica dell’Asl Napoli 1, la maggiore della Campania. Fa parte dei Consigli scientifici o direttivi del Centro di studi vichiani del CNR; della Fondazione Pietro Piovani per gli studi vichiani; della Fondazione Filiberto Menna;del Consorzio di ricerca interuniversitario “Civiltà del mediterraneo”. Ha fatto parte del Comitato Tecnico-scientifico di ARPA, di cui è stato poi membro del Consiglio di Amministrazione ed è stato membro del Consiglio di Amministrazione dell'Istituto Nazionale di Scienze Umane. E’ Presidente del Consorzio editoriale friedericiano ed è stato direttore scientifico della Guida editori, e consulente scientifico di diverse case editrici. Fa parte della redazione o della direzione delle seguenti riviste scientifiche: Archivio di storia della cultura, Bollettino del centro di studi vichiani, Diritto e cultura, Iride, Quodlibet. E’ stato caporedattore della rivista Prospettive ’70 ed è condirettore della rivista Civiltà del Mediterraneo. Ha diretto gruppi di ricerca in progetti strategici CNR e Progetti di rilevante interesse nazionale (PRIN) oltre che progetti Cluster del Miur sulla multimedialità. E’ autore di circa 120 pubblicazioni scientifiche e, dal 1976 ad oggi, di oltre 1000 interventi di taglio pubblicistico, molti nell’ultimo decennio su temi bioetici e morali connessi agli sviluppi della medicina. E’ stato, dal 1976, editorialista di varie testate nazionali: Il Roma, Il Mattino, La repubblica, La Voce di Montanelli, Il Corriere del Mezzogiorno. Attualmente è editorialista del Il Mattino. Premio Capri-San Michele 1998 per la saggistica. Oltre ad essere tra i maggiori filosofi italiani, noto a livello internazionale, è anche apprezzato poeta, autore di diverse raccolte, che hanno avuto le prefazioni di Ernesto Grassi, Gianfranco Ravasi, Daniele Del Giudice. E’ da sempre impegnato nel dibattito pubblico e politico di Napoli; nel 1993 fu tra i fondatori dell’esperienza di Alleanza Democratica, che ebbe un lusinghiero risultato elettorale nelle elezioni che portarono alla prima sindacatura Bassolino. Ha contribuito al Forum programmatico cittadino per l’Ulivo alle ultime elezioni per il comune di Napoli, soprattutto nella definizione dei temi relativi all’università e alla ricerca. E’ stato candidato segretario regionale in Campania per il Partito democratico alle primarie del 14 ottobre, guidando una lista regionale collegata a I Democratici per Enrico Letta, conseguendo un risultato regionale percentualmente superiore al risultato della lista nazionale cui era collegato, tangibile riscontro dell’apprezzamento della sua figura pubblica sulla scena napoletana e campana. La sua candidatura è stata sostenuta pubblicamente da un qualificatissimo e nutrito elenco di personalità della cultura italiana e napoletana e del mondo delle professioni, tra cui: Massimo Cacciari, Aldo Masullo, Umberto Galimberti, Biagio De Giovanni, Pietro Barcellona, Piero Craveri, Roberto Esposito, Giacomo Marramao, Aurelio Musi, Benedetto Gravagnuolo, Romano Coppini, Mario Rusciano, Massimo Marrelli, Marino Niola, Raffaele Cananzi, Fabio Ciaramelli, Raffaele Feola, Rolando Nieri, Amedeo Di Maio, Mario Raffa, Raffaele Frascolla, Carlo Panico, Angelo Puglisi, Rocco Pititto, Pasquale Sabbatino, Paola De Vivo, Raffaele Giglio, Ciro Senofonte, Arnold Kruse, Angelo Abignente, Mario Angelo Tecce, Marinella De Nigris, Paola Boldoni, Umberto De Gregorio, Giusy Sarcina, Alfredo Budillon, Girolamo Imbruglia, Luciano Siviera, Giogiò Franchini, Marco Lombardi Forum programmatico cittadino per l’Ulivo alle ultime elezioni per il comune di Napoli, soprattutto nella definizione dei temi relativi all’università e alla ricerca. E’ stato candidato segretario regionale in Campania per il Partito democratico alle primarie del 14 ottobre, guidando una lista regionale collegata a I Democratici per Enrico Letta, conseguendo un risultato regionale percentualmente superiore al risultato della lista nazionale cui era collegato, tangibile riscontro dell’apprezzamento della sua figura pubblica sulla scena napoletana e campana. La sua candidatura è stata sostenuta pubblicamente da un qualificatissimo e nutrito elenco di personalità della cultura italiana e napoletana e del mondo delle professioni, tra cui: Massimo Cacciari, Aldo Masullo, Umberto Galimberti, Biagio De Giovanni, Pietro Barcellona, Piero Craveri, Roberto Esposito, Giacomo Marramao, Aurelio Musi, Benedetto Gravagnuolo, Romano Coppini, Mario Rusciano, Massimo Marrelli, Marino Niola, Raffaele Cananzi, Fabio Ciaramelli, Raffaele Feola, Rolando Nieri, Amedeo Di Maio, Mario Raffa, Raffaele Frascolla, Carlo Panico, Angelo Puglisi, Rocco Pititto, Pasquale Sabbatino, Paola De Vivo, Raffaele Giglio, Ciro Senofonte, Arnold Kruse, Angelo Abignente, Mario Angelo Tecce, Marinella De Nigris, Paola Boldoni, Umberto De Gregorio, Giusy Sarcina, Alfredo Budillon, Girolamo Imbruglia, Luciano Siviera, Giogiò Franchini, Marco Lombardi

Sicurezza sul lavoro

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.Una buona notizia, che ci pone all’avanguardia in Europa, e rispondead una questione di civiltà: lo ha detto a ragione il Presidente del Senato Marini. Per altro risponde ad una sollecitazione che da tempo,davanti a centinaia di morti bianche, veniva dal Presidente della Repubblica. In una società in cui il lavoro è sempre più precario, echi è in stato di necessità se lo tiene stretto con i denti,accettando o subendo condizioni di insicurezza, era ed è una misuranecessaria. "La legge prevede un cambiamento di mentalità neiconfronti della sicurezza, puntando sull'assunzione di responsabilitàpiuttosto che sulla punizione o sulla proibizione”, ha commentato il Ministro Livia Turco. Di diverso parere la Confindustria: "Inasprendole pene non si salva nemmeno una vita umana perché bisogna prevenire.L'impianto è tutto spostato sulle sanzioni e non sulle regole", hadetto nei giorni scorsi il presidente degli industriali Luca Corderodi Montezemolo. Certo tutto è perfettibile, anche questo decreto, allaluce della sua applicazione e dei risultati che darà, ma al PresidenteMontezemolo ci permettiamo di obiettare che in Italia non mancano leregole, che sono anche troppe, ma una reale cultura dei controlli edelle sanzioni, spesso virtuali, che fanno delle regole circolari dicarta. Ma le morti sul lavoro non sono di carta.
Eugenio Mazzarella

martedì 1 aprile 2008

Finalmente una buona notizia

L’Expo 2015 è stato assegnato a Milano. Una vittoria corale dell’Italia, e del Governo Prodi. Vedere insieme sorridere la Moratti e Prodi per il successo di Milano è un manifesto per l’Italia unita nei suoi interessi nazionali che vorremmo sempre vedere. Un sorriso in comune dell’Italia che sa stare insieme che è stato subito sfregiato dalla solita tracotanza di Berlusconi, che si è affrettato a dichiarare che il successo di Milano non è merito del Governo Prodi, ma suo, magari grazie al fatto che non si è fatto vedere sulla scena internazionale per venti mesi. La solita partigianeria del Cavaliere, che l’Italia di domani, che dovrà essere unita sulla complessa scena mondiale della globalizzazione, non può assolutamente permettersi. Ancora una prova che chi vuole votare l’Italia può solo votare Partito democratico.


Eugenio Mazzarella

venerdì 28 marzo 2008

Una politica perbene

Una politica perbene, una politica efficiente.
Di questo ha bisogno l’Italia, non di annunci e promesse, sempre mancate, ma di un programma ambizioso e realistico che affronti i quattro problemi principali che affliggono il paese: l’inefficienza economica, la disuguaglianza sociale, la ridotta libertà di perseguire il proprio disegno di vita, la scarsa qualità della democrazia. Sono obiettivi che sentiamo dichiarare da anni dalla politica italiana, in un crescendo di sfiducia, perché non li vediamo mai realizzati. Oggi però sono davvero alla nostra portata, grazie alla scelta coraggiosa di Veltroni di portare il Partito democratico “da solo” alle elezioni, che vuol dire più libero, se vince, di tener fede ai propri impegni di governo; quindi più insieme ai cittadini e ai bisogni veri del paese. Una politica perbene è una politica che si da - prendendosi i rischi che questo comporta - la possibilità di riuscire, se vince, a fare le cose che dice. Il Partito democratico ci sta provando, a cambiare le cose, perché il Paese sappia riprendersi il suo futuro: per i nostri giovani, per le nostre famiglie. Dateci fiducia. Stiamo cambiando. Anche in Campania. Cambieremo sempre di più e con noi cambierà il Paese. Una politica perbene si può fare. Credeteci. Io ho cominciato a crederci con il Partito democratico. Mi trovate in lista per questo.

Un appello per chi vota PD

Ne hanno dato conto Il Mattino del 19.02.2008; La Repubblica edizione
di Napoli del 20.02.2008; Il Corriere del mezzogiorno del 20.2.2008;
in rete su Napolionline.org

Scritto da Eugenio Mazzarella, 20-02-2008 07:19

De Mita sale sulle barricate per ottenere il suo dodicesimo mandato. Ecco l'appellopromosso da Eugenio Mazzarella e altri intellettuali con il quale si chiede a Veltroni digarantire novità nella composizione delle liste. Ci sono firme interessanti; chi volesse puòaggiungere qui la sua.
"Rinnovare è la speranza, rinnovare è una necessità”. Riaprire il dialogo tra politica esocietà è cruciale nel paese. Soprattutto in Campania, dove si misurerà la capacità delPartito democratico di rispondere al bisogno di innovazione nelle pratiche, nei metodi,nelle persone che devono ridare credibilità al ceto politico. La Campania si aspetta faccenuove, un forte ricambio della propria rappresentanza politica, alla cui definizione sarebbestato necessario lo strumento delle primarie, previsto dallo statuto del Pd e purtroppomesso da parte dall’urgenza delle scadenze elettive. Il Pd regionale è chiamato a supplireall’assenza di primarie con un limpido percorso di partecipazione nella definizione delleliste, che parta dall’esigenza di ricambio e di novità espressa dai risultati del 14 ottobre.Comportamenti meramente conservativi di un ceto politico la cui capacità di rappresentarele aspettative della Campania è apparsa a tutti ampiamente inadeguata non sarebberocompresi. Invitiamo pertanto i responsabili del Pd campano a non eludere questo sforzoindifferibile di rinnovamento, aprendo le liste a personalità nuove, uomini e donne che glielettori possano riconoscere come l’occasione di una nuova qualità della politica,eticamente indiscutibile. Non sarebbe sostenibile agli occhi dei cittadini campani, ma ditutti gli italiani, l’uso delle liste per le politiche come occasione di promozione e via d’uscitadi esponenti politici impegnati in amministrazioni locali in evidente crisi di funzionalità e dicredibilità. Chiediamo al Segretario nazionale Veltroni di essere il primo garante di uncambio netto e visibile nella composizione delle liste in Campania.
Eugenio Mazzarella, Massimo Cacciari, Aldo Masullo, Umberto Galimberti, Biagio DeGiovanni, Pietro Barcellona, Piero Craveri, Roberto Esposito, Giacomo Marramao, AurelioMusi, Benedetto Gravagnuolo, Romano Coppini, Mario Rusciano, Massimo Marrelli,Marino Niola, Raffaele Cananzi, Fabio Ciaramelli, Raffaele Feola, Rolando Nieri, AmedeoDi Maio, Mario Raffa, Raffaele Frascolla, Carlo Panico, Angelo Puglisi, Rocco Pititto,Pasquale Sabbatino, Paola De Vivo, Marinella De Nigris, Raffaele Giglio, Ciro Senofonte,Arnold Kruse, Angelo Abignente, Mario Angelo Tecce, Paola Boldoni, Umberto DeGregorio, Giusy Sarcina, Alfredo Budillon, Girolamo Imbruglia, Luciano Siviera, GiogiòFranchini, Marco Lombardi

Il dovere di sporcarsi le mani

Scritto da Eugenio Mazzarella da il Corriere del Mezzogiorno, 23-09-2007 05:35

Caro direttore,
a liste chiuse comincia ufficialmente la campagna elettorale per le primarie del 14 ottobre.Dopo l'annuncio della mia candidatura, mentre si costruivano le liste per l'assembleanazionale e regionale, ho preferito non fare dichiarazioni, nè promuovere mobilitazioni nelmio mondo di appartenenza. Lasciando che ogni adesione alla mia persona e alla miacandidatura, da qualsiasi parte venisse, nascesse spontaneamente dal liberoconvincimento e dalla voglia di partecipare ad un grande processo democratico.Oggi voglio dunque ringraziare tutti quelli, tanti, che in questo spirito di libertà epartecipazione mi sono stati accanto. A cominciare dagli intellettuali, dai docenti, dai tantiesponenti della società civile che non solo hanno promosso la mia candidatura, ma che sisono messi al servizio della grande speranza di rinnovamento della politica in Campania.Una scelta fatta con dedizione gratuita e senza timore, che li ha portati in molti casi achiedere di candidarsi agli ultimi posti delle liste perché fosse chiaro che alla Politica,quella vera, quella con la P maiuscola, si va per dare e non per ricevere.Ma voglio, cominciando la mia campagna elettorale, rivolgere anche un appello a quanti inquesti giorni amministratori, esponenti politici, semplici militanti hanno visto ancora unavolta mortificare le proprie storie politiche, spesso importanti, sempre da rispettare,dall'arroganza delle pressioni di chi, nel grande processo democratico della nascita del Pd,ha chiesto loro di schierarsi in una logica di obbedienza e di subalternità. A tutti questirivolgo un appello perchè non perdano l'occasione di dimostrare che si può fare politica,anche dentro un partito, nell'autonomia e nella differenza solidale dei propri convincimenti.E mi auguro che da oggi in poi tutti, ma proprio tutti, si gareggi nello stimarsi a vicenda,lasciandosi alle spalle un modo di fare che non dovrebbe più appartenere al nuovo partitodove saremo tutti.Le candidature di Enrico Letta e la mia sono a vostra disposizione per costruire, a partiredal 14 ottobre, un nuovo modo di essere in politica in Campania, senza che ci sia piùbisogno di coraggiosi per proporre in un partito idee nuove, autocritiche quandonecessario, e farle camminare. Anche per questo chiedo alla società civile di mobilitarsi inmassa il 14 ottobre a sostegno delle liste Letta e Mazzarella. Questo non solo perrestituire la parola alla società, e il Pd nasce anche per questo, ma per dar forza allapolitica migliore che c'è nella nostra regione, per uscire da una stagione troppo volteall'insegna di logiche di obbedienza e di sudditanza. Quanto al mio mondo, quello sempremortificato della scuola dell'università della ricerca, non posso che dire: mi conoscete,sono uno di voi, sono qui anche per portare nel Pd la vostra voce, le vostrepreoccupazioni e le vostre speranze. Così come mi rivolgo ai giovani perchè partecipino esiano migliori di noi, di queste ultime stagioni della politica italiana.Un ultimo appello: come molti sanno non sono nuovo ad esperienze d'impegno e dimilitanza nelle quali la società civile aveva pensato di portare un contributo vero perriportare la politica al servizio della società. Credo che, superata la delusione, sia davverotornato quel momento: tutti abbiamo il dovere di sporcarci le mani per cambiare. Il miocomitato elettorale a via Chiatamone 63, a Napoli: riprendiamoci le nostre speranze!Questa volta non andrà male.

IL RITRATTO/3 Mazzarella, il candidato con l'ispirazione

Scritto da Antonio Fiore da il Corriere del Mezzogiorno, 15-09-2007 07:50

L'ultimo film che gli è rimasto impresso «Un'ottima annata»: «La storia di un nevroticobroker che eredita una vigna in Francia e cambia in meglio la sua vita. Non che fosse ungrande film, ma mi ha colpito perché è una storia in cui tutti sono buoni». Il contrario,insomma, della giungla del centrosinistra campano: dove però Eugenio Mazzarella,candidato lettiano alla segreteria campana del Pd, ha imparato a muoversi con felpataabilità. Caratteristica che sorprende chi lo conosce solo come filosofo e poetaappartato, ma che non stupisce chi lo ricorda protagonista di battaglie civili già nelleaule universitarie, quando sotto la guida del maestro Fulvio Tessitore organizzava intempi non sospetti - il '93 - appassionati seminari sulla legalità. Laureato alla FedericoII nel '74 (con Piovani e Masullo) all'epoca ne era già diventato professore ordinario(Filosofia teoretica), ma gli interessi di Mazzarella non scalano solo le impervie«Prospettive ontiche dell'ontologia heideggeriana» (uno dei titoli di una bibliografialunga così) ma s'innervano nell'analisi di una società che nel dopo-Tangentopolisembra aprirsi a nuove possibilità di rinnovamento e partecipazione. E' tra i fondatori aNapoli di Alleanza democratica, il movimento di Adornato che voleva immettere ariafresca nell'ammorbato scenario politico e che nella nostra città si stringe intorno alnotaio Santangelo, ma la delusione è in agguato: «AD servì solo ad alcuni personaggiper raggiungere posti di maggiore visibilità. Uno “scaletto” sul quale io sono statol'unico a non salire...», ricorda con l'umorismo autoironico col quale ribalta l'immaginedell'intellettuale chiuso nella sua bellissima torre d'avorio di via Orazio (ma che tiene arivendicare le radici: «Nato 56 anni fa a Materdei, famiglia piccolo-borghese, sette fratellie tutti laureati») dotata di enorme biblioteca con i volumi in rigoroso ordine alfabetico marigorosamente divisa in due sezioni non comunicanti, Filosofia e Poesia. «Il salotto, perme, è solo un luogo in cui si studia», afferma con un certo tono polemico verso il salottocome luogo di mondanità, ma contraddetto da uno dei suoi amici più cari secondo cui«proprio a casa di Eugenio ho conosciuto un sacco di gente interessante». Del resto,Mazzarella al rigore del filosofo e all'impegno del critico della società affianca lacuriosità del giornalista-opinionista, che dal «Roma» di Spinosa a «Repubblica» al«Corriere del Mezzogiorno» lo conduce al «Mattino», dalle cui colonne si dimostraosservatore lucido e pacato, nemico del catastrofismo. «L'analisi politica non chiede auno spirito libero di farsi partigiano» è il suo motto, così della parabola bassolinianasegue lo sviluppo con sempre maggior distacco: lui, sostenitore di quella che MarcoDemarco chiama «continuità nella discontinuità», oggi si sente, davanti alle crepe di unsistema politico usurato, molto più «discontinuo». «Il Pd è la possibilità, forse l'ultima,di rompere il modello perverso del partito personale, e di ridare fiato alla capacità dipartecipazione». Non ha paura che vada a finire come quella volta con Ad? Non hapaura. Anche perchè Mazzarella ha l'antidoto giusto, la poesia, quella che chiama «ilmio cerotto sull'anima». Un cerotto che porta con sé nei momenti difficili, ma anche inquelli di relax: «Come a Capri, isola che amo perchè riesce a rimanere segreta anchequando è invasa dai turisti. Basta fare come me e andarsene all'eremo di Cetrella. Perleggere la mia poetessa preferita, la polacca Szymborska, o anche, perchè no?, scrivereio stesso una poesia». L'altro suo cerotto è certo la famiglia, sposato con VittoriaFiorelli, allieva di Galasso, ha una figlia a cui lui ora sta insegnando l'arte di andare inbici; e il matrimonio gli ha tolto quell'aria da single un po' gualcito («Tentai pure diimparare a fumare, ma l'imitazione di Humphrey Bogart risultò pessima, e smisisubito») dandogli un aspetto più consono al suo status di preside di Lettere e Filosofia:«Lo stile sempre casual», ammette l'amico Mario Rusciano, «ma si è dato unaregolata». Per correre con stile personale, dice Mazzarella, «a tenere aperta la porta tral'Ulivo e la società». Sarà per questo che uno dei suoi ultimi saggi filosofici s'intitola«Vie d'uscita»?

Qual è il male della Cattiva Politica?

Sintesi discorso di Piacenza